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Critica e articoli - in costruzione

Mostra Personale alla Galleria La Cornice di Belluno

Anno: dicembre 1970 gennaio 1971

 

 

Quando il lavoro si svolge in silenzio e con umiltà i suoi frutti non possono essere che positivi e maturi per un giudizio spassionato.

Cosi la pittura di Renato Bristot ci parla direttamente con un linguaggio sicuro d'essere capito, senza possibilità di sottintesi.

Un'espressione aperta, felice nei tocchi e nelle tinte, a volte lieve, a volte intensa nell'alternarsi della luce e delle emozioni, sono le caratteristiche che si riscontrano in queste tele, scaturite dall'incontro diretto con il paesaggio, con le nature morte e con le persone.

Renato Bristot è un pittore spontaneo, che affronta ogni tema con una maestria sorprendente, le difficoltà sembrano appianarsi in lui, per dare luogo ad un'interpretazione immediata e tesa a cogliere l'aspetto più vero delle cose. Lievi pennellate si susseguono sulla tela come per fermare l'immagine prima di un colloquio aperto al mondo esterno e la tela si completa di toni – colori essenziali, in una tessitura ora sfumata ora marcata come in un gioco di libellule.

E' questo un incontro con un pittore genuino che, assimilati i colori e acquisita la tecnica, ha trovato la maniera giusta per comunicare agli altri tutta la felicità del suo percepire, facendoci dono di un'intuizione gioiosa e poetica della realtà.

 

Marino Perera

Mostra Personale “Paesaggi” Istituto Professionale Catullo  

Anno: aprile/maggio 2004

 

 

Un pittore attento come pochi alle sfumature cromatiche della natura che interpreta con una sicura e felice maturità tecnica. Rivive in lui il gusto tipicamente veneto dell'orchestrazione sinfonica del colore entro una serie di gradazioni tonali dai contrappunti brillanti: tanto da poter definire “musicale” la sua pittura.

Gli scorci delle campagne e delle vallate, o anche la visione più da vicino di alberi dal fogliame stupendamente variegato, talora lo slargarsi della prospettiva lungo la vallata del Piave, offrono a Bristot spunti per autentiche sinfonie di luce-colore.

La pennellata è mossa, veloce, si direbbe gestuale, quindi piena di estro settecentesco: tanto da cogliere la fragranza della vegetazione, quindi anche il movimento intrinseco della natura. Si percepiscono i fruscii del vento; si sente il fermentare di una vitalità che trapassa gli arbusti alla stessa terra questi elementi fondamentali – la ricchezza cromatica e la motilità della stesura – si fondono con una sorta di sentimento elegiaco. Ormai i quadri di Bristot sono qualcosa che coincide con la civiltà stessa del luogo, innestandosi in una visione del modo che coniuga istinto e intelletto.

 

Paolo Rizzi

Rassegna di pittura alla Galleria La Pigna di Roma “Carismatiche atmosfere” 

Anno:  settembre/ottobre 2002

 

 

Un pittore attento come pochi alle sfumature cromatiche della natura che interpreta con una sicura e felice maturità tecnica.

 

Rivive in lui il gusto tipicamente veneto dell'orchestrazione sinfonica del colore entro una serie di gradazioni tonali dai contrappunti brillanti: tanto da poter definire “musicale” la sua pittura. Gli scorci delle campagne e delle vallate, o anche la visione più da vicino di alberi dal fogliame stupendamente variegato, talora lo slargarsi della prospettiva lungo la vallata del Piave, offrono a Bristot spunti per autentiche sinfonie di luce-colore. La pennellata è mossa, veloce, si direbbe gestuale, quindi piena di estro settecentesco: tanto da cogliere la fragranza della vegetazione, quindi anche il movimento intrinseco della natura. Si percepiscono i fruscii del vento; si sente il fermentare di una vitalità che trapassa gli arbusti alla stessa terra umorosa. Specie nella stagione autunnale, che Bristot predilige, questi elementi fondamentali – la ricchezza cromatica e la motilità della stesura – si fondono con una sorta di sentimento elegiaco. Ormai i quadri di Bristot sono qualcosa che coincide con la civiltà stessa del luogo, innestandosi in una visione del mondo che coniuga istinto e intelletto.

 

Paolo Rizzi

 

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